La realizzazione di Zabala: Episodio 1 - Alex Valle

La realizzazione di Zabala: Episodio 1 - Alex Valle

Voglio iniziare a raccontarvi qualcosa di questo nuovo disco. Le registrazioni sono cominciate a Austin in Texas diversi anni fa, ma in realtà erano iniziate ancora prima, a Genzano sui Castelli Romani.

Oggi vi presento il primo grande ospite del disco: Alex Valle, che molti di voi conosceranno come polistrumentista di Francesco De Gregori.

L’amicizia con Alex è nata dopo un concerto di De Gregori che organizzai a Seveso, nei primi anni 2000. Poche settimane dopo cominciammo a frequentarci e a suonare insieme.

Conservo ricordi bellissimi di un’estate in cui Alex finiva di suonare in prestigiose arene con De Gregori e montava sulla sua moto con dobro e mandolino in spalla attraversando mezza Italia per raggiungermi. Io suonavo in piccoli club, in spiaggia, a volte in situazioni estreme. Ma Alex appena poteva arrivava, perfino in cima al borgo di Rotondella in Basilicata!

Erano anni ruggenti di chilometri e chilometri e di birre e birre a fine concerto. E in quegli anni i chilometri si moltiplicavano perché facevo anche da roadie a tutti i songwriters americani che portavo in tour. Uno dei miei preferiti era sicuramente Greg Trooper. Sia come artista, ma soprattutto come persona. Era uno spasso andare in tour con lui. Trooper lo vidi per la prima volta in Italia a metà anni 90, quando lo portò Carlini. Qualche anno dopo mi cercò e mi diede appuntamento a Coney Island per organizzare il suo grande ritorno in Italia. La mia vita stava cambiando, stavo diventando papà e così ad un certo punto passai il testimone ad Alex che divenne il chitarrista di Greg, il suo roadie, il suo grande amico. E questo è successo anche con James Maddock e con altri cantautori americani.

Alex Valle, così come Paolo Ercoli e Max Malavasi, è stato un collaboratore prezioso in questi anni, oltre che un musicista straordinario. Uno di quelli, come direbbe il mio amico Malcolm Holcombe, per cui varrebbe la pena prendersi una pallottola nella schiena. Alex è un duro, un personaggio che sembra uscito da un film, ma è anche una persona di una sensibilità unica che lavora la terra, produce il suo vino e il suo olio ed è in grado di organizzare una cacio e pepe commovente nel cuore della notte. Alex si faceva i chilometri per arrivare quassù, a volte in moto, a volte con la sua vecchia Fiesta ma aveva sempre la sua cameretta personale a casa di mia mamma. Così come io avevo la mia a Genzano a casa della sua, nella via centrale del paese che a giugno si prepara all’infiorata. E sotto casa di Alex c’è la Trattoria dei Cacciatori e davanti alle leggendarie pappardelle alla lepre sono nate le prime idee di arrangiamento di questo disco.

Molte delle chitarre acustiche sono rimaste quelle di Genzano e in questi giorni Alex ha aggiunto la sua pedal steel su “E’ solo un Fiore”, che si incastra alla perfezione con la chitrarra elettrica di David Immerglück, col pianoforte di Radoslav Lorkovic e soprattutto con gli archi di Tim Lorsch. Ma di loro vi parlerò nelle prossime puntate…


Andrea Parodi Zabala Live


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